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Al Forum PA Città 2019, la divisione Safety & Infrastructure di Hexagon sperimenta il modello Safe City per gestire la sicurezza urbana

Gli esperti della divisione Safety & Infrastructure di Hexagon, gruppo leader specializzato in soluzioni tecnologiche per la sicurezza pubblica e la protezione di infrastrutture critiche, presentano oggi a FORUM PA Città il modello Safe City.

Si entrerà nel dettaglio del concetto di Safe City e delle sue caratteristiche essenziali, con l’obiettivo di porre le basi di un vero e proprio laboratorio di sperimentazione in città e territori: un modello in cui governance, innovazione tecnologica e collaborazione diventano gli assi portanti della gestione integrata della sicurezza urbana, in cui quest’ultima non sia più solo appannaggio di forze dell’ordine e di Protezione civile, ma veda il coinvolgimento attivo di città, municipalizzate e gestori di servizi.

Il contributo di Hexagon si inserisce nel dibattito al centro di Forum PA Città 2019: la città fa ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per produrre, elaborare, condividere informazioni e prendere prontamente le migliori decisioni, per portare avanti processi di innovazione istituzionale, culturale ed organizzativa, per migliorare la qualità della vita.

Se da un lato le città si stanno evolvendo per diventare sempre più “intelligenti”, dall’altro l’aumento nel numero di persone che utilizza i servizi delle città può creare rischi per la sicurezza; diventando sempre più smart, i centri urbani diventano più vulnerabili verso attacchi cyber, gravi incidenti e malfunzionamenti. Secondo la recente indagine di Hexagon e Forum PA sulla gestione della sicurezza urbana, che ha coinvolto un centinaio tra alcune delle più importanti città italiane, per l’84% degli amministratori locali è infatti urgente migliorare i sistemi di allerta e gestione di tutela del territorio dagli effetti delle calamità naturali, guasti o cedimenti di infrastrutture; il 52,7% dei sindaci chiede una maggiore interazione con le altre autorità di sicurezza, il 50,5% centrali operative unificate e integrate, il 35,2% dispositivi per l’analisi dei dati e l’elaborazione di scenari probabilistici di rischio.

“Nella nostra visione, una città non può essere smart se non ha dentro di sé delle componenti di sicurezza altrettanto intelligenti e informatizzate – spiega Angelo Gazzoni, country manager della divisione Safety & Infrastructure di Hexagon – Per questo abbiamo lanciato un modello di Safe City secondo cui la capacità di una città di dare una risposta ad una situazione emergenziale non può essere demandata semplicemente alle forze di pubblica sicurezza, ma devono essere coinvolti tutti gli attori che hanno un ruolo importante nel funzionamento della città, come le società di trasporto o le multiutility, in modo da poter rispondere in modo coeso e coordinato all’accadere di un’emergenza”.

Attivando un flusso di scambio di informazioni costante e aggiornato sull’evento tra sala di controllo e gli operatori sul campo, è possibile aumentare la capacità decisionale per elaborare in tempo reale un piano di azione efficace, monitorando man mano la situazione in evoluzione per risolvere l’emergenza più rapidamente e con minori impatti possibili. “Oggi esistono delle tecnologie che sono diffuse e comuni nella vita quotidiana, ma non vengono utilizzate in maniera sufficiente nel mondo della sicurezza – continua Gazzoni – Se oggi dobbiamo chiedere un intervento di sicurezza, rischiamo di non essere identificati e trovati in maniera puntuale. La tecnologia oggi è disponibile. Gli smartphone che abbiamo in tasca, per esempio, potrebbero, anche dal punto di vista delle operazioni di sicurezza, fornire enormi benefici attivando uno scambio di informazioni bidirezionale tra centrale operativa e chi si trova sul campo di intervento, aumentando la capacità della sala operativa di agire in modo efficiente”.

Nell’ambito della stessa sessione di intervento, è prevista anche la testimonianza di Giacomo Fioroni, responsabile Ufficio Progetto Smart City del Comune di Trento, che coordina la strategia di implementazione e le attività di Trento Smart City.